Omaggio a donne che amano la matematica
Scritto da Prof.ssa Monica Imperatore il 28 Maggio 2020.

Fulvio Parmigiani, l’insegnante di elettrodinamica di mio figlio all’Università di Trieste ha mandato ai suoi studenti questo necrologio, scritto per la morte di una scienziata, una donna impegnata nello studio della matematica.
Mio figlio ha voluto condividerlo con me, per l’altezza del pensiero che racchiude.
Personalmente ritengo che questo testo, a me sconosciuto prima di ora, meriti un posto speciale nel giornalino della nostra scuola, per i motivi che ognuno scoprirà leggendo.
IL PROFFESSOR EINSTEIN SCRIVE ALL’EDITORE DEL NEW YORK TIMES
In memoria di Emmy Noether.
Gli sforzi della maggior parte degli esseri umani si sono consumati nella lotta per il loro pane quotidiano.
La maggior parte di coloro che, per fortuna o per qualche dono speciale, sono sollevati da questa lotta, sono in gran parte assorbiti nell’aumentare ulteriormente i loro beni terreni, le loro ricchezze.
Dietro lo sforzo, diretto verso l'accumulo dei beni terreni, giace fin troppo spesso l'illusione che questo sia il fine più sostanziale e desiderabile da raggiungere.
Per fortuna c'è una minoranza, composta da coloro che riconoscono presto nelle loro vite che le esperienze più belle e soddisfacenti, rivolte all'umanità, non derivano dall’esterno, ma sono legate allo sviluppo del sentimento, del pensiero e dell’azione dell'individuo.
I veri artisti, scienziati e pensatori sono sempre stati persone di questo tipo.
Però inevitabilmente la vita di questi individui corre il suo corso, nondimeno i frutti dei loro sforzi sono i contributi più preziosi che una generazione può dare ai suoi successori.
Nei giorni scorsi un illustre matematico, la professoressa Emmy Noether, precedentemente collegata con l'Università di Gottinga e negli ultimi due anni al Bryn Mawr College, è morta nel suo cinquantatreesimo anno. A giudizio dei matematici viventi più competenti, Fräulein Noether era il genio matematico creativo più significativo finora prodotto dall'inizio dell'educazione superiore delle donne. Nel regno dell'algebra, in cui i matematici più dotati sono stati impegnati per secoli, lei ha scoperto metodi che si sono dimostrati di enorme importanza nello sviluppo dell'attuale generazione più giovane di matematici. La matematica pura è, a suo modo, la poesia delle idee logiche. Si cercano le idee più generali sulle operazioni matematiche che porteranno, unite in forma semplice, logica e unificata, al più grande cerchio possibile di relazioni formali. In questo sforzo verso la bellezza logica, vengono scoperte delle formule spirituali, necessarie per le più profonde penetrazioni nelle leggi della natura.
Nata in una famiglia ebrea distinta dall'amore per l'apprendimento, Emmy Noether, nonostante gli sforzi del grande matematico di Gottinga, Hilbert, non raggiunse mai la posizione accademica a lei dovuta nel suo paese; tuttavia, si circondò di un gruppo di studenti e scienziati presso Gottinga, che si sono già distinti come insegnanti e studiosi. A lei, così altruista i molti anni di lavoro significativo sono stati premiati dai nuovi sovrani della Germania con un licenziamento, che le è costato i mezzi per mantenere la sua vita semplice e l'opportunità di continuare i suoi studi matematici. Fortunatamente amici della scienza lungimiranti in questo paese sono stati in grado di prendere accordi al Bryn Mawr College ed é in America, a Princeton, che ha trovato, fino a il giorno della sua morte, non solo colleghi che hanno stimato la sua amicizia, ma allievi riconoscenti il ??cui entusiasmo ha reso gli ultimi suoi anni i più felici e forse i più fruttuosi di tutta la sua carriera.
ALBERT EINSTEIN
Princeton University, 1 Maggio 1935
[Pubblicato sul New York Times il 5 maggio 1935]