Le orchestrazioni sono esperienze artistiche coordinate
Scritto da prof. Sandro Pellarin il 16 Ottobre 2011.

Ben poco se la intendiamo nel senso di uno stato di passiva inattività, molto se invece l’assumiamo come un tendere a... , come una condizione di attivazione protesa verso ciò che può avvenire. L’attesa si può infatti intendere a partire da due diverse prospettive, una di chiusura nella difesa della proprie posizioni consolidate e l’altra invece protesa verso la creazione di un orizzonte da tenere aperto e nel quale ciò o colui che sta per venire possa trovare spazio. L’attesa implica quindi un lavoro cronologicamente orientato verso il futuro. L’attesa allora non va disgiunta da un concetto che apparentemente le si oppone, quello di sorpresa. Già Eraclito affermava che “chi non si aspetta l’inaspettato non scoprirà la verità”, questo perché anche il sorprendente deve trovare uno spazio in cui poter presentarsi a noi, e senza una tale disposizione passerebbe inosservato. Forse proprio in questo sta il ruolo dell’arte: nel tenere aperto l’orizzonte di attesa in cui anche l’inatteso possa darsi.
Oltre all’affollata esposizione in cui artisti alle prime armi si confrontano con altri che già hanno conosciuto percorsi significativi, l’edizione 19 di Orchestrazione prevede la presentazione del libro di Mirco Stefanon “Asino che legge”e di “Trentuno piccoli scatti e scritti”, un libro della casa editrice ferrarese Linea B/N in cui dialogano narrazione e fotografia, la presentazione del CD “Le parole al vento” dei Demodè, il Teatro del Bagatto di Fabrianoche presenta “La collina: non al denaro, non all’amore né al cielo”, uno spettacolo liberamente tratto e ispirato all'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, la presentazione incrociata dei romanzidi Simone Marcuzzie della finalista del Premio Campiello Federica Manzone molto molto altro…
Il programma completo lo potete trovare a questo indirizzo http://orchestrazioni.splinder.com/