Scrivono i Prof

Benvenuti!

Scritto da La cinciallegra il 13 Settembre 2010.

“Benvenuti!”. Più occhi adulti che guardano occhi giovani. Più un sorriso. La cinciallegra potrebbe iniziare e finire così il suo editoriale d’inizio anno scolastico. Un’unica parola, un punto esclamativo e poi uno sguardo “vero” e un sorriso fiducioso: linguaggio non verbale fatto di gesti e di una eloquenza così speciale che ti pare di poterla toccare, tanto sa di concretezza. Come lo sguardo e il sorriso di una madre al figlio che stringe tra le braccia.

La cinciallegra non sa immaginare niente di più efficace. Nessun piede (…ops…zampetta) più giusti, per cominciare bene il primo, il secondo, il terzo, l’ultimo giorno di scuola e pure tutti quelli che ci stanno in mezzo. Ed ora spiega perché.

“Benvenuti!” agli studenti, innanzitutto. E’ per loro che si spalancano una volta ancora le porte del “Marco Belli”.
“Benvenuti!” è un augurio che potrebbe sembrare scontato, ma scontato non è, perché significa anche - e soprattutto - “E’ bene per noi (siamo contenti!), è bene per voi, che siate venuti qui!”. Nove lettere col punto esclamativo, per dire che la vita è una cosa buona e bella e che, per chi ha a cuore la propria vita, pure la scuola è una cosa buona e bella. Alla quale vale la pena affezionarsi. Alla quale vale la pena restare “fedeli”, come si è naturalmente fedeli quando si ama veramente, profondamente qualcuno.Benvenuti a scuola, dunque. In questa scuola!“Benvenuti!” ai colleghi nuovi (quanti, quest’anno!). E pure a quelli “vecchi”.
E’ bello trovarsi o ri-trovarsi: significa la possibilità per ciascuno di percorrere un pezzetto di strada insieme. Di imparare. Di crescere in umanità.“Benvenuti!” ai genitori, ai quali non possiamo non chiedere, da subito, di condividere lo stesso augurio, lo stesso sguardo, lo stesso sorriso fiducioso; il fascino di un’avventura educativa che continua, che vede al centro il ragazzo che sta crescendo e che ha necessariamente bisogno della collaborazione di tutti, in una dedizione disinteressata volta al suo vero bene.
“Benvenuti!”. “E’ bene che siamo qui. E’ bene che siamo insieme”. E’ bene anche, a parere della cinciallegra, che ci si guardi negli occhi da subito. Occhi adulti (quelli dei docenti) che incrociano altri occhi adulti (quelli dei genitori), in un patto silenzioso ma carico di responsabilità, che sigilli l’impegno ad amare chi abbiamo di fronte. E il suo destino. L’impegno a “prendersi cura”, ad “avere a cuore” quel giovane che ha un nome e un cognome; che è “figlio di…” e “studente di…”.
Ed è preziosissimo, perché “vale”, nella sua meravigliosa unicità, più del mondo intero.E occhi adulti che incrociano occhi giovani: curiosi per definizione, pieni di domande per definizione, aperti al vero, al bello, al buono, al giusto, perché così è da sempre. Desiderosi di sperimentare la positività che abita il reale. Assetati di felicità.
E poi un sorriso.
Il sorriso della speranza, nella consapevolezza che sta per iniziare una nuova avventura affascinante per tutti. Un cammino che, fatto insieme col desiderio di lasciarsi “pro-vocare” dalle circostanze, potrà condurre tutti ad una vita più grande, più ricca, più piena.
La sfida dei ragazzi, in fondo, è la stessa da sempre: che siamo, noi adulti, ancora all’altezza delle loro domande di adolescenti. Senza mortificarle, sminuirle, banalizzarle, schiacciarle sotto il peso della noia e della routine. La sfida a non perdere, strada facendo, “quello sguardo vero” e “quel sorriso” con cui ci apprestiamo a dar loro il benvenuto. Che non è un saluto di circostanza. E’ un impegno per tutti. Un sigillo. Una promessa che va mantenuta.

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