Incontri e riflessioni

Ricordiamo per non dimenticare

Scritto da anonimo il 31 Marzo 2010.

Ricordiamo per non dimenticare

Lettera aperta alla mia scuola nel “Giorno della memoria”


No! All‘indifferenza. Sì! Al ricordo.
27 Gennaio 1945. Le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione Berlino, arrivano presso la città di Auschwitz, scoprendo il campo di concentramento e liberando i pochi superstiti.
Si dice di ricordare. Si dice di non dimenticare. Si spendono tante belle parole per incitare la gente e soprattutto i ragazzi a ricordare per evitare il cosiddetto “negazionismo”. Scuole elementari e medie parlano della Shoah e ricordano la giornata della memoria con alcuni minuti di silenzio. Ma allora… Perché i licei, le scuole superiori non ricordano? Perché nessun insegnante accenna all’argomento? Perché alla domanda: “Che giorno è oggi?” (27 Gennaio) molti si aspettano la risposta: “La giornata della memoria”, e invece si sentono dire: “ Il compleanno di Mozart”?


Sembrava scontato fare uno o due minuti di silenzio in memoria di tutti quegli ebrei perseguitati, deportati e uccisi solo perché considerati una “razza inferiore”, ma evidentemente tanto scontato non era per tutti.
A scuola ci sono tantissime attività sulla droga, l’alcool, la sicurezza stradale, il bullismo, la pena di morte. Si spendono molte ore e lezioni per trattare giustamente di questi argomenti anche con esperti del settore.  Perché non spendere una lezione, un giorno, per ricordare quest’orribile strage che non dovrà ripetersi mai più? Perché ad alcuni insegnanti non è venuto in mente?
Io e alcuni miei compagni siamo rimasti increduli e delusi. Abbiamo espresso il nostro punto di vista e solo dopo che ad averlo proposto siamo stati noi studenti, si è trattato il tema dello sterminio. Ma è giusto che siano gli alunni a ricordare agli insegnanti di parlare in classe di un tema tanto sentito, impossibile da dimenticare? Bastava guardare i telegiornali dei giorni precedenti alla “giornata della memoria” e ascoltare i progetti, le attività e le iniziative che stavano organizzando l’Italia e il mondo intero.
La proposta quindi è di ricordare tutti gli ebrei morti nei lager, di cercare di migliorare e di programmare per tempo delle attività per il prossimo anno. La speranza è di non rimanere indifferenti di fronte a tutto ciò, ma impegnarsi a parlare, parlare e parlare per non dimenticare. Dobbiamo impegnarci affinché tutto ciò non accada più. Non si può rimanere muti, immobili, indifferenti di fronte a queste orribili efferatezze. Spesso è proprio con piccoli gesti condivisi che si combattono l’indifferenza e la gente che indifferente lo è davvero.
Nei prossimi anni non ci saranno più testimoni diretti, quindi dobbiamo proporre ora iniziative significative per la scuola. Ci auguriamo che nei prossimi anni la scuola si attivi e organizzi attività come l’ascolto di testimonianze da chi, quell’inferno, l’ha vissuto; visite d’istruzione in luoghi che testimoniano l’accaduto o la visione di film o documentari sull’argomento.
Ci aspettavamo anche solo un minuto di silenzio, ma non c’è stato.
Quindi discutiamone e proponiamo. Ricordiamo per non dimenticare.

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