Incontri e riflessioni

Ricordando Matteo...

Scritto da F.M. il 18 Settembre 2010.

Ricordando Matteo...
“E adesso che sei dovunque sei, chissà se ti arriva il mio pensiero, chissà se ne ridi o se ti fa piacere.” (Ligabue)
Due occhi profondi, furbi e dolci allo stesso tempo. Due occhi luminosi come il riflesso del sole sul mare in una fresca mattina d’estate. Due occhi che parlano e che d’ora in avanti potrò rivedere solo nella mia testa o in qualche foto. Quegli occhi che una settimana fa hanno incrociato timidamente i miei, per poi spostarsi repentinamente. E’ questo ciò a cui penso da giorni.
Penso anche che perderti così sia stato davvero ingiusto. Forse è vero, te la sei cercata, ma NESSUNO, per NESSUN motivo, aveva il diritto di compiere il gesto che ha fatto. Non esistono giustificazioni.
I ricordi di noi sono pochi e vaghi. Il Grest, io che ti prendevo in giro per il tuo cognome, le prime cotte. Poi siamo cresciuti. Compagnie diverse, scuole diverse... Ci siamo persi di vista, insomma, ma mai avrei pensato che potesse accadere una cosa così terribile! Mai avrei pensato di versare delle lacrime per quegli occhi che mancano. Ci mancano, Matteo. Ci manchi tu. Tu che sei stato un amico, un cugino, il primo amore per qualcuno, un compagno di un gruppo musicale, un fidanzato, un figlio …
In occasione della fiaccolata silenziosa per te, hanno appeso una tua gigantografia in centro e, ancora una volta, mi hanno colpito i tuoi occhi. Come ignorarli? Belli e basta.
Spero che, dal posto dove sei adesso, tu possa aver visto in quanti ti stavamo vicini, in quanti ci siamo riuniti per te, in quanti abbiamo lottato perché la tua foto rimanga appesa almeno qualche giorno lì dove tutti la possiamo vedere per ricordarti ancora. Ricordare che abbiamo perso un persona a noi cara perché nella società di oggi un litigio, qualsiasi sia la causa che lo scatena, sembra valere più di una persona.
Mi spaventa questa cosa. Mi spaventa davvero, Matteo!
Tante volte mi è capitato di sentire al telegiornale la cronaca di episodi tragici, analoghi a quello che ha spento la tua vita, ma la mia preoccupazione durava ben poco. Ora che ciò che è accaduto mi ha colpito così da vicino, mi rendo conto di quanto è difficile il momento in cui viviamo.
La vita è davvero strana: quante cose mi hai fatto capire!
La più importante è che si vive una volta sola e che ogni giorno è un dono grande, immenso, da sfruttare al meglio. E’ fondamentale che impariamo a cogliere tutto, ma proprio TUTTO ciò che ci può insegnare. Sai una cosa? E’ un po’ un paradosso ma, avendoti perso, è come se avessi ancora più voglia di vivere di quanta ne avevo prima. Vivere anche per te e con te, perché so che sei con me e ti porterò sempre dentro il mio cuore.
Ciao, salatino...