Mondo sporco
Scritto da anonimo il 31 Marzo 2010.
“Libera nos a malo, ma libera piano piano, così scordiamo com’è”.
Argomento totalmente diverso, quello del brano di Ligabue; ma quando qualcuno menziona la parola “Libera”, la maggior parte delle volte viene in mente quella canzone.
“Libera” non è solo una canzone.
Libera è un’associazione anti-mafia che con prepotenza fa risuonare il suo grido da nord a sud.
Aiuta la gente colpita dalla mafia, direttamente o indirettamente; protegge, soccorre, ma, soprattutto, si ribella.
Si ribella alla prepotenza arrogante della mafia, in memoria anche di quelli che hanno tentato, ma hanno anche fallito.
Si ribella alla falsa bonarietà dei boss mafiosi, che non fanno altro che proteggersi con barricate e recinzioni, formate dalla pelle e dalle ossa di quelle persone che credono in loro, nella loro protezione, nei loro favori.
Il comportamento più grave è però, ora, l’indifferenza della gente: voltare le spalle, negare l’evidenza.
Libera.
“Noi non vediamo l’ora di chiuderla, Libera!” esclama forte Davide Mattiello, il portavoce, che con grande forza di volontà continua ad andare avanti nella sua lotta, un passo dopo l’altro. Il giorno in cui “Libera” non esistesse più, racconterebbe al mondo che le mafie, in Italia, sono state sconfitte.
Forse oggi è questa la priorità: uscire dalla nostra casa riparata e confortevole e aprire gli occhi. Se non per ribellarsi, per rendersi almeno conto del mondo sporco che ci circonda.