Incontri e riflessioni

Insieme da Papa Francesco

Scritto da La Falca il 12 Ottobre 2015.

Insieme da Papa Francesco

2 ottobre 2015: le 6:45. L’emozione è a mille. Pordenone, Conegliano, Treviso, Mestre, Padova, Bologna, Firenze, e poi, finalmente, alle tredici, ROMA. Roma, con la felicità che ti insegue. Anche se è la quinta volta che ci torno, questa volta Roma mi sembra speciale.
Pomeriggio libero, giro per la città, musei, piazze, sculture, fontane, poi cena con tutto il gruppo. Sì, con tutto il gruppo, perché siamo il gruppo del Banco Alimentare. Gli stessi che l’anno scorso hanno proposto a voi alunni delle scuole superiori di Portogruaro, ed anche a voi del "Belli", di partecipare alla Colletta Alimentare. Siamo a Roma anche grazie a voi, in un certo senso, perché siamo come una grande famiglia. In 100 dal Friuli e dal Veneto, assieme per questa grande “avventura”: il giorno successivo era prevista un’udienza con Papa Francesco, che ha accettato la richiesta di incontrare noi volontari: 15000 domande, ma solo in 7860 sono potuti entrare, e io ero tra questi fortunati. Ero col mio “capo area”, il papà e altre novantasette persone tutte accomunate dallo stesso desiderio di aiutare i più bisognosi.

Il venerdì sera, dopo una lunga camminata, noi veneti e friulani abbiamo mangiato tutti assieme, e poi ci siamo riuniti per decidere le ultime cose per la giornata successiva.
Sabato mattina siamo tutti svegli, arzilli, entusiasti di andare a San Pietro. All'arrivo, una scena idilliaca di nebbia che nasconde la cupola, Poi l’attesa, la coda (che sembra interminabile), la consegna del porta “pass” e l’entrata in Sala Nervi. Piano piano si affolla, con altri volontari tutti eccitati per quello che ci aspetta.


I meno fortunati ci seguono sia dagli schermi a San Pietro che dalle TV, a casa. Sulla sedia, appena accomodati, una borsa per ognuno di noi con l’ultima enciclica del Papa, “Laudato Sì”, il notiziario della Colletta Alimentare, un portachiavi e un fazzoletto bianco con lo stemma del Banco, che usiamo per salutare il Papa al suo arrivo. Prima che arrivi, però, siamo intrattenuti dal coro degli Alpini, e da alcune interviste a volontari come noi, tra cui una ragazza friulana, e anche dal Presidente della Nestlé e altre ditte conosciute nel mondo che contribuiscono ad aiutare il Banco Alimentare coi prodotti ancora commestibili ma che non possono più essere utilizzati. Riviviamo tutta la storia del Banco, passo passo, assieme, fino ai giorni nostri, con Siticibo, l’ente che prende il cibo non utilizzato da ristoranti, mense e supermercati per portarlo alle persone che ne hanno maggiormente bisogno.


Verso le 11:30 fa il suo ingresso nella sala Papa Francesco, tra le grida dei presenti e un mare di fazzoletti bianchi che si muovono nella sala. Percorre tutto il corridoio centrale abbracciando i bambini che trova nel suo percorso. Salito sul palco, ci saluta con queste parole:
"Sono lieto di incontrarvi, tutti voi, associazioni e singoli, che collaborate a questa significativa "rete di carità" chiamata Fondazione Banco alimentare. Saluto anche quelli che seguono questo incontro da Piazza San Pietro. Da 25 anni voi siete quotidianamente impegnati, come volontari, sul fronte della povertà. In particolare, la vostra preoccupazione è quella di contrastare lo spreco di cibo, recuperarlo e distribuirlo alle famiglie in difficoltà e alle persone indigenti. Vi ringrazio per quello che fate e vi incoraggio a proseguire su questa strada."


Mi guardo in giro. Tutti sono emozionati, sia per il fatto che stiamo incontrando il papa - questo papa! - sia per l’occasione: trovarsi assieme ad altre persone che capiscono quello che fai e che dedicare un po' di tempo agli altri, a chi è in difficoltà, non è “tempo sprecato” come in molti pensano.
Dopo il suo discorso, il Papa scende e saluta tutti i presenti nelle prime file, i ragazzi disabili e i bambini, dando la sua benedizione a tutti, e chiedendoci, molto simpaticamente, di essere noi a pregare anche per lui.
All’uscita, quelli del nostro gruppo hanno un’altra bella occasione: quella di incontrare l’arcivescovo di Udine che si trova lì a Roma per il Sinodo. Ci accoglie nella chiesa di Santo Stefano accanto alla residenza di S. Marta, dove vive il papa e ci chiede che gli raccontiamo di noi. E' un’ulteriore “esperienza speciale”: oggi abbiamo capito che non siamo soli. Finito l’incontro torniamo tutti in Basilica, poi ancora un po' di tempo libero e ritrovo in Stazione alle 16.
Al ritorno il viaggio è un po’ più leggero e allegro: ormai ci conosciamo tutti. Abbiamo condiviso un'esperienza unica, ricca di emozioni e che rimarrà segnata nella vita, non solo mia, ma di tutti i partecipanti.

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