Incontri e riflessioni

Fare certificazioni alle scuole superiori è utile

Scritto da Giulia Bozza, ex allieva il 07 Ottobre 2013.

Fare certificazioni alle scuole superiori è utile
No, non è propaganda e non mi hanno pagato per fare pubblicità ai corsi e agli esami di certificazione organizzati al “Marco Belli”. Il mio è un consiglio spassionato, nato dalla mia esperienza personale.
Attualmente, sono una matricola universitaria, ma per cinque anni ho frequentato il liceo linguistico “Marco Belli”, quindi so che in un certo periodo dell'anno cominceranno a volare le circolari che come oggetto hanno “riunione per la certificazione di inglese/francese/tedesco/spagnolo, livello B1/B2”. E so anche che non saranno molti quelli che decideranno di affrontare un esame in più, mentre gli altri si domanderanno molto pragmaticamente: a che serve?
Ora mi rivolgo soprattutto agli studenti di quinta, quelli che per tutto l'anno saranno bombardati da orientamento all'università, salone JobOrienta, lezioni-tipo, presentazione dell'ateneo, Esame di Stato e chi più ne ha più ne metta. So che la vostra attuale priorità sono le terribili simulazioni di terza prova e i dubbi riguardanti quello che farete l'anno prossimo, ma voglio solo far sapere a chi deciderà di frequentare l'università che, in molti casi, gli esami di certificazione alle superiori fanno risparmiare un sacco di tempo. E quando intendo “un sacco”, intendo davvero molto tempo utile, tempo che imparerete a centellinare tra lezioni, studio individuale e uscite con i compagni di corso.
Durante le superiori ho dato tre esami di certificazione, uno per ogni lingua straniera, con l'unico scopo di mettere in gioco: studiare per un esame che valuta le tue conoscenze è qualcosa che ti mette alla prova, ti spinge a impegnarti il doppio di quello che faresti normalmente e gratifica molto più di un compito in classe. Io l'ho fatto per me, all'epoca, senza pensare a quello che mi sarebbe servito più avanti e... mi è servito!
Ora sono iscritta alla facoltà di Lingue e Culture per l'Editoria a Verona e, una volta immatricolata, ho scoperto che per sostenere tutti gli esami di lingua straniera c'è bisogno della certificazione del livello corrispondente a quella dell'anno che si frequenta (B1 il primo anno, B2 il secondo e così via...). Oltre ai corsi del piano di studi, bisogna frequentare i corsi del Centro Linguistico di Ateneo e ottenere le certificazioni necessarie (che danno anche crediti).
Grazie alla mia (involontaria) previdenza, alle certificazioni di lingua mi riconosceranno tre esami da 4 crediti (che avrei dovuto sostenere all'università) e non sono tenuta a frequentare altri corsi che invece avrei avuto in programma. Crediti “gratis”, tempo risparmiato: meglio di così non potevo immaginare il mio inizio da matricola.
Invito dunque tutti gli studenti di quinta (e non!) ad informarsi bene come funziona la cosa anche in altri atenei. So che sono molte le facoltà (anche non di lingua) che prevedono un corso di inglese B1 durante il primo anno e so anche che la certificazione del Cambridge Institute viene spesso riconosciuta e convertita in crediti universitari. Se qualcuno ha intenzione di studiare all'università, può anche farci un pensierino e rischiare perlomeno il PET (B1), che comunque ha validità di due o tre anni nelle università.
Ne vale la pena, no?
 

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