Cara Epifania
Scritto da Aura Lazzarini, 4 CL il 24 Maggio 2010.
Portogruaro, 7 Maggio 2010
Cara ‘Epifania’,mi trovo spesso a pensare a te, che con il tuo arrivo travolgi gli animi degli artisti e li colmi di mille emozioni. Ogni volta che mi imbatto in un’opera letteraria che mi tocca il cuore, credo che tu sia passata ad illuminare quello scrittore. Mi capita di pensare a te anche ascoltando qualche canzone, guardando una bella foto o ammirando qualche quadro, ma ciò mi succede solo davanti ad un determinato tipo di opera. L’opera nata dal cuore, da un momento magico che l’artista deve saper cogliere per trasformarlo in parole, colori, suoni. E’ certamente l’attimo in cui arrivi tu, che fa capire all’artista qual è il suo scopo su questo pianeta, il senso delle mille domande che vagano per la sua mente, e che riescono a trasformarsi in frutti preziosi.
Accade quasi come al risveglio da un sogno, quando, per raccontarlo a qualcuno, c’è bisogno di una traduzione, perché si cerca di far capire a parole ciò che abbiamo provato e che in quel momento sembrava normale, ad una persona totalmente estranea al nostro mondo. E’ così difficile, che spesso è meglio disegnare qualcosa, per rendere l’idea delle sensazioni strane provate nel sogno.
Penso anche a quando si chiede ad una persona malata di raccontare ciò che ha nella mente. Nella maggior parte dei casi è un’impresa impossibile, perché l’esposizione sarà parziale e non saprò mai tutto il contenuto del sogno o del pensiero di quel paziente. Ecco che quindi intervieni tu, per sbloccare questo impedimento “tecnico” tra animo e mondo reale; per riuscire a far trasmettere al mondo ciò che una persona sente dentro. L’artista si sente vivo, creativo, desideroso di esprimersi e riesce a produrre finalmente qualcosa di “materiale”, che è una sorta di riflesso della sua mente.
Cara ‘Epifania’, tu hai toccato molti cuori e hai fatto nascere “L’Infinito” di Leopardi e il carme “Dei Sepolcri” di Foscolo; “Frankenstein” di Mary Shelley e “I dolori del giovane Werther” di Göethe. Voglio credere che Giacomo, Ugo, Mary e tanti altri scrittori siano stati colti da quel momento di pienezza ed illuminazione, grazie al quale hanno dato vita alla carta, scrivendo le loro impareggiabili opere.
Altri invece, sfortunatamente, ti rincorrono per tutta la vita senza mai trovarti, e fanno finta di essere ciò che non sono, semplicemente copiandosi a vicenda e facendo collage di opere altrui. Coloro che scrivono per essere conosciuti come scrittori e non per il puro piacere di scrivere per trasmettere emozioni non sono veri artisti e sicuramente non hanno una vena creativa dentro di sé.
Quindi tu, slancio artistico per eccellenza, vai solamente dai più veri, dai più vicini all’Arte e ti doni a loro, naufragando in quel mare.
Grazie per avermi fatto comprendere che se qualcosa ti nasce dal cuore, devi trovare il modo per esprimerla.
Aura
Penso anche a quando si chiede ad una persona malata di raccontare ciò che ha nella mente. Nella maggior parte dei casi è un’impresa impossibile, perché l’esposizione sarà parziale e non saprò mai tutto il contenuto del sogno o del pensiero di quel paziente. Ecco che quindi intervieni tu, per sbloccare questo impedimento “tecnico” tra animo e mondo reale; per riuscire a far trasmettere al mondo ciò che una persona sente dentro. L’artista si sente vivo, creativo, desideroso di esprimersi e riesce a produrre finalmente qualcosa di “materiale”, che è una sorta di riflesso della sua mente.
Cara ‘Epifania’, tu hai toccato molti cuori e hai fatto nascere “L’Infinito” di Leopardi e il carme “Dei Sepolcri” di Foscolo; “Frankenstein” di Mary Shelley e “I dolori del giovane Werther” di Göethe. Voglio credere che Giacomo, Ugo, Mary e tanti altri scrittori siano stati colti da quel momento di pienezza ed illuminazione, grazie al quale hanno dato vita alla carta, scrivendo le loro impareggiabili opere.
Altri invece, sfortunatamente, ti rincorrono per tutta la vita senza mai trovarti, e fanno finta di essere ciò che non sono, semplicemente copiandosi a vicenda e facendo collage di opere altrui. Coloro che scrivono per essere conosciuti come scrittori e non per il puro piacere di scrivere per trasmettere emozioni non sono veri artisti e sicuramente non hanno una vena creativa dentro di sé.
Quindi tu, slancio artistico per eccellenza, vai solamente dai più veri, dai più vicini all’Arte e ti doni a loro, naufragando in quel mare.
Grazie per avermi fatto comprendere che se qualcosa ti nasce dal cuore, devi trovare il modo per esprimerla.
Aura