Incontri e riflessioni

Autismo… Autismi: la classe 5BU racconta

Scritto da Studenti il 25 Aprile 2018.

Autismo… Autismi: la classe 5BU racconta

La professoressa Barbara Simoncini, docente del nostro Istituto, si è impegnata, tra il mese di marzo e aprile, a spiegare a ragazzi di prima, terza e quinta superiore del liceo “Marco Belli” e del liceo scientifico “XXV Aprile” le caratteristiche principali di una persona autistica. (Olivieri Elena) con lo scopo di demistificare il concetto comunemente accettato di “autismo”; nell’immaginario comune infatti lo spettro autistico è considerato una patologia quando invece è definito come vero e proprio disturbo della personalità, nonché della vita socio-affettiva, di chi ne è soggetto. (Cigagna Filippo)

COME POSSONO INCONTRARSI UN “ALIENO” E UN “UMANO”?“Essere autistici è un po’ come essere alieni: in testa si hanno le regole di un mondo, però si vive in un altro”. Con questa espressione di Andrea Antonello, tratta dal suo libro Baci a tutti, è possibile riassumere ciò che il 27 marzo scorso, nell’Istituto Marco Belli di Portogruaro, l’esperta Barbara Simoncini, ha voluto trasmettere ad alcuni ragazzi delle scuole del territorio in occasione della giornata di consapevolezza dell’autismo che ricorre il 2 aprile. Alla fine della conferenza è stato chiesto ad ogni ragazzo di scrivere su un biglietto ciò che lo avesse maggiormente colpito della tematica e in uno si legge: “uguaglianza nella diversità”. Dunque, come è possibile riconoscere uguali a noi questi “alieni” di cui parla Antonello, lui stesso un ragazzo autistico? Come è possibile pensare che facciano parte del nostro mondo, dato che pare vivano in un mondo molto lontano dal nostro? 

Chi ha un disturbo dello spettro autistico, come si è potuto anche dedurre dal film Adam che, durante l’incontro, è stato mostrato ai ragazzi, sa fare cose differenti e a modo proprio, per esempio allineare gli oggetti per colore, tenere tutte le finestre chiuse o tutte aperte, toccare la pancia per fare amicizia; ha solo un modo diverso di vedere la realtà, perché ciò che è normale ai suoi occhi, per altri non lo è. Questo però non va visto come una limitazione ma, al contrario, come una risorsa. Infatti, secondo le indagini dell’Isfol, in Italia oggi già una persona con autismo su dieci ha un impiego; un numero molto basso all’apparenza, che potrebbe però crescere con la conoscenza e la valorizzazione della diversità. Approcciarsi senza paure e pregiudizi sarebbe il primo passo per favorire innanzitutto l’integrazione scolastica e in un secondo momento l’accesso al mercato del lavoro, perché i pregiudizi fanno sì che i ragazzi e le loro famiglie siano isolati e non compresi. Va fornito dunque un manuale d’istruzione perché possano essere a loro agio anche in un mondo differente dal proprio, offrendo loro strumenti per essere capiti e a noi per farci comprendere. (Follador Federica)

VISIONE DI UN FILM CON PROTAGONISTA UN RAGAZZO ASPERGERPortogruaro. Il 2 aprile, lunedì dell'Angelo, è stata la giornata internazionale della consapevolezza dell’autismo. Chissà se qualcuno, quel giorno, tra una gita e una scampagnata, ha pensato ai problemi degli autistici?! Molti, purtroppo, mostrano disinteresse riguardo questa giornata e questo problema, perché, se l’autismo non ricade nella loro quotidianità, non diventa una loro preoccupazione e viene perciò ignorato. E’ invece necessario, partendo dai giovani, informare tutti sui problemi riguardanti il mondo dell’autismo.

E’ accaduto proprio al nostro liceo, coinvolto in una attività di sensibilizzazione dal titolo “Autismi… vi raccontiamo”. Il 26, 27 e 28 marzo scorsi, dalle 8.10 alle 11.00, presso la Biblioteca del nostro Istituto si è svolta una mattinata diversa dal solito, con una bella attività divisa in tre momenti: breve introduzione sulla disabilità, proiezione del film “Adam” e dibattito a seguire.
L’incontro è stato tenuto dalla professoressa Barbara Simoncini, che ha spiegato agli studenti le caratteristiche del bambino autistico e le sue particolarità, messe poi in evidenza nel film “Adam”.
Il film racconta di un complicato rapporto tra Adam Raki, un ingegnere quasi trentenne con la sindrome di Asperger, e Beth Buchwald. Nel film è evidente che questo disturbo neurologico conduce all’isolamento, rendendo difficili le relazioni sociali, e porta all’incapacità di comunicare i propri sentimenti e di comprendere perfettamente gli atteggiamenti delle persone.
Terminata la proiezione del film, gli studenti hanno espresso la loro opinione.
Ad alcuni ragazzi il film non è piaciuto perché l’hanno ritenuto la solita storia d’amore impossibile, mentre, per fortuna, molti altri ragazzi hanno ritenuto il film interessante ed utile, soprattutto per tutti coloro che conoscono ragazzi autistici. Dunque questo incontro ha permesso di informarsi e di fare tante domande anche per comprendere come poter entrare in relazione con un soggetto autistico. Non è facile, ma neppure impossibile e come in tutte le esperienze di comunicazione, il presupposto consiste nel costruire un rapporto di fiducia reciproca.
Ci auguriamo che questa attività abbia raggiunto il suo scopo: contrastare il pregiudizio, il rifiuto della diversità, la discriminazione, favorire il confronto e incrementare l’inclusione dei bambini autistici e la conoscenza della loro patologia; perciò dovrà essere dovere di tutti i cittadini spingere, ogni anno sempre di più, affinché questa giornata venga ricordata per l’importanza che ha e che merita di avere. (Lello Lisa)
 
AUTISMI…VI RACCONTIAMO
Mercoledì 27 marzo 2018, nella biblioteca dell’istituto “Marco Belli” di Portogruaro, le classi 5°Bu e 5°Au hanno partecipato all’attività di sensibilizzazione nei confronti delle persone affette dalla sindrome dello Spettro Autistico, dal titolo “Autismi… vi raccontiamo”, presentata dalla professoressa Barbara Simoncini.
L’attività è iniziata alle ore 8.10 con una presentazione che illustrava quali sono le caratteristiche della sindrome dello Spettro Autistico. Dopo la presentazione, ai ragazzi è stata proposta la visione del film “Adam”. Il protagonista di questo film è Adam, un giovane ingegnere elettronico con la passione per l’astronomia. Il suo destino sembra essere la solitudine, perché è affetto dalla sindrome di Asperger, una forma di autismo che inibisce al soggetto la possibilità di comprendere le reali intenzioni del prossimo al di là delle apparenze. Un giorno Adam incontra Beth, la sua nuova vicina di casa. Tra i due nasce una storia d’amore, ma il rapporto che i due sviluppano pian piano deve fare i conti con la malattia di lui e con la difficile situazione famigliare di lei, due elementi capaci di rendere più che problematico anche il più nobile dei sentimenti.
In conclusione ai ragazzi sono state poste delle domande inerenti al film, che hanno portato allo sviluppo di un dibattito, da cui sono emerse anche le esperienze vissute da alcuni studenti nella relazione con le disabilità.
Nel corso del dibattito è stato sottolineato come sia importante che questi incontri vengano organizzati più frequentemente, perché spesso sia i ragazzi che gli adulti, non comprendendo il comportamento degli individui affetti da autismo, tendono a isolarli e a escluderli.
Altri studenti invece non sono stati pienamente soddisfatti, in quanto ritengono che il progetto avrebbe dovuto dare più informazioni oppure portare testimonianze di persone che lavorano con queste soggetti. Tuttavia, nonostante quest’ultima critica, questa attività è stata utile, in quanto ha fornito agli studenti le conoscenze di base per potersi relazionare al meglio con le persone affette da questo disturbo. (Aurora Rizzetto, Alice Bortolussi, Michelle Cicuto)

La scuola, attraverso questi progetti di attualità, diventa veramente efficace, un luogo dove le nozioni insegnate agli studenti non sono solo teoriche, ma importanti nella vita concreta. Quante volte capita di trovarsi di fronte a persone con particolari difficoltà relazionali e comunicative e non sapere come approcciarci?
Progetti come quello curato dalla professoressa Simoncini scelgono come obiettivo preparare i giovani ad affrontare non solo il mondo lavorativo, se decideranno di intraprendere la carriera di educatori, ma la vita stessa. Alla fine del film, la professoressa Simoncini ha risposto alle varie domande degli studenti, che si sono mostrati attenti e interessati all’argomento, soprattutto dopo l’esperienza di alternanza scuola-lavoro nelle scuole d’infanzia e primarie, che ha permesso loro di avere un diretto approccio con bambini con diverse difficoltà fisiche e soprattutto cognitive. Al termine dell’esperienza i ragazzi hanno espresso con semplici parole sincere, scritte su piccoli fogli di carta, poi accuratamente raccolti e appesi, le loro sensazioni e i pensieri scaturiti dal progetto, mostrando che molte volte i pregiudizi sulle difficoltà che caratterizzano particolari persone sono infondati, e portando la speranza che le nuove generazioni si preoccupino e si occupino sempre più delle persone in difficoltà. (Olivieri Elena)

Dagli interventi sembra proprio che questo progetto sia entrato nel cuore degli studenti: si vedeva che erano molto interessati ed incuriositi alla fine dell'incontro. È proprio grazie a queste iniziative che si può creare una società in cui ci sia rispetto per gli altri, comprensione ed empatia verso il “diverso”.(Chiara Valente)

Gli studenti delle classi quinte, già in parte informati grazie al loro percorso di studio, hanno inoltre manifestato l’interesse ad un approfondimento e hanno proposto un incontro diretto con associazioni, famiglie e ragazzi che si occupano di prevenzione sociale, così da poter toccare con mano tale fenomeno e prendere ancor più coscienza della situazione che migliaia di persone in Italia si trovano a gestire quotidianamente. (Filippo Cigagna)

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