Incontri e riflessioni

Ana Carolina Reston, modella muore di anoressia

Scritto da Chiara Lunghi il 18 Luglio 2010.

I modelli estetici che la moda e la televisione ci propongono hanno inevitabilmente un’elevata influenza sul modo di “essere” e di “voler essere” degli adolescenti e delle ragazze. Questa situazione ha diffuso un disagio, che viene curato come una vera e propria malattia: conseguenza deleteria di quando si esalta l’esteriorità e si annulla l’amore e il rispetto per quello che siamo davvero, a vantaggio di quello che vogliamo sembrare.

Ultima vittima del fashion system è la modella Ana Carolina Resto. Aveva lavorato con agenzie internazionali tra le più prestigiose, come Ford e Elite. Amava il suo lavoro di modella e per questo è arrivata a pesare 40 chili per 1,73 cm di altezza.
Il 25 ottobre scorso era stata ricoverata in una clinica di San Paolo, in Brasile, suo paese natale. Ricoverata perché malata di anoressia. E’ morta a soli 21 anni, per un lavoro che aveva fatto diventare il cibo un nemico.
E’ allarmante il numero di casi di morte per magrezza estrema.
Ogni giorno vediamo come i vestiti nei negozi sono di misure sempre più ridotte e le modelle, le Miss e le attrici, molto più magre di qualche anno fa.
Ma perché si sta diffondendo sempre di più questo fenomeno? Che cos’è la anoressia? E’ solo moda? Ci stanno ossessionando il peso e la magrezza? Sarà forse un’ esigenza della società moderna?
I conosciuti disturbi del comportamento alimentare sono cominciati ad apparire alla fine del ventunesimo secolo, quando, specialmente le donne in età adolescenziale e dell’ alta società, hanno incominciato a cambiare la percezione del corpo ed hanno iniziato una vera e propria corsa verso la magrezza. Da quel momento l’obiettivo è stato cambiare l’idea stessa della “bellezza”.
La situazione con il tempo continua a peggiorare e così oggi ci troviamo ad avere ragazze morte a causa di questa idea errata della bellezza. Recenti sondaggi lo dimostrano e le statistiche non mentono: la percentuale di donne e ragazze anoressiche è aumentata negli ultimi tempi; si parla di circa ottomila casi in più ogni anno, per un totale di circa 450.000 anoressiche solo in Italia.
Le più colpite da disturbi dell' alimentazione, quali anoressia o bulimia, sono proprio le donne comprese nella fascia d'età che va dai quindici ai venticinque anni.
Quello dell'adolescenza è il periodo più critico in assoluto; quello in cui si innesca una rete di conflitti e contrasti con sé e con gli altri. E’ la fase in cui si è convinti di essere in grado di operare scelte, perché, ormai, maturi, grandi.
Sappiamo bene che se una ragazzina ci si mette di proposito, non soltanto riesce ad evitare il cibo come fosse veleno, ma, addirittura, sa portarsi con estrema tenacia fin sull'orlo del baratro.

Una nuova ricerca conferma l'enorme interesse globale intorno al tema delle modelle troppo magre. In tutto il mondo, quattro consumatori su cinque ritengono che in passerella sfilino modelle “troppo magre”. Nei centri mondiali della moda - New York, Londra, Parigi e Madrid - quasi il 90% dei consumatori ritiene che le indossatrici siano troppo esili.
Il dibattito si è intensificato lo scorso anno a seguito della morte di due modelle latinoamericane. Da allora, medici, politici e pubblica opinione hanno unito le forze per convincere case di moda e agenzie a evitare di presentare un'immagine di indossatrici sottopeso tale da promuovere disordini alimentari.
La proposta di smetterla con le sfilate che hanno per soggetti le cosiddette “ragazze grissino”, ovvero quelle spilungone magrissime che, più che mettere in mostra il loro corpo (oltre agli abiti), esibiscono le ossa, è giunta da parte di quattro consigliere regionali lombarde: Silvia Ferretto, Elisabetta Fatuzzo, Antonella Maiolo ed Erika Rivolta, le quali hanno, oltretutto, presentato un progetto di legge per affrontare e sperare di risolvere le disfunzioni del comportamento alimentare.
"È una vera e propria emergenza sociale", hanno asserito le quattro donne convinte. "Se gli stilisti proprio non vogliono capire quanto dannose e deleterie siano, per le ragazzine che fungono da spettatrici, le immagini delle modelle esageratamente magre, allora è forse il caso di boicottare quelle sfilate"..
Già. Non è certo la prima volta che un problema del genere, così urgente e coinvolgente, viene affrontato: ci sono stati più volte dibattiti  radiofonici o televisivi, interviste, polemiche… ma, alla fine, nulla si è mosso.
Le modelle,  per essere e restare smilze oltre misura, vengono pagate.
Non poter ingrassare è spesso una clausola del contratto.

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