Incontri e riflessioni

Altre realtà

Scritto da Simone Senes, 5DE il 12 Maggio 2015.

Altre realtà
La Repubblica: “Bilancio sempre più grave. Il premier: - Temiamo diecimila morti -. Primi aiuti, gli americani stanziano dieci milioni di dollari”.
Ansa: “Sono circa un milione i senzatetto dopo il terremoto che ha colpito il Nepal sabato scorso […] Secondo il Centro nazionale delle operazioni di emergenza, circa 6,6 milioni di persone sono state colpite in varia misura dal sisma in 34 distretti”.
Il Secolo XIX: “Terremoto in Nepal, migliaia di morti e feriti, preoccupazione per i senzatetto. […] Sono 39 gli italiani che ancora non sono stati rintracciati”.
 
È questo che si è letto sui giornali meno di un mese fa, dopo la tragedia del 25 aprile, avvenuta nella regione dell’Asia meridionale. Ma non basta la sensibilizzazione rispetto ciò che è accaduto; vorrei farmi promotore di una campagna per sostenere la popolazione nepalese. Sono venuto a conoscenza di questo progetto dopo l’arrivo di un'e-mail da parte di una mia ex prof.ssa di lettere ed ex insegnante del Marco Belli.
 
La Lai, Libera associazione di idee di Venezia, pensa al Nepal e alla sciagura che lo ha colpito. Il terremoto del 25 aprile 2015 ha devastato una delle popolazioni più povere del mondo. Ad essere distrutti non sono stati solo monumenti di incomparabile bellezza e una storia millenaria, ma le speranze, le vite, i sogni di un popolo inerme davanti alle leggi della natura. Il bilancio delle vittime è destinato a salire. Ed interi villaggi sono stati completamente distrutti. Le valanghe nei pressi dei campi base dell’Everest hanno colpito per l’ennesima volta la comunità sherpa. I detriti delle valanghe hanno intasato i fiumi e nella zona centrale e occidentale del paese è ferma ogni possibilità di spostamento, comunicazione e soccorso. Il Nepal è un paese con il 50% della popolazione al di sotto dei 25 anni. Si calcola che più di un milione di bambini siano stati gravemente colpiti dal sisma.
 
L’emergenza è grave. Non parliamo solo di ricostruzione o riorganizzazione del Paese. Parliamo di necessità immediate. Mancano cibo, acqua, alloggi, cure mediche, medicine. Manca totalmente un coordinamento dall’alto dei soccorsi e della logistica di base. Mancano strutture igieniche, elettricità e informazione. La Lai è giornalmente in contatto con la popolazione e cerca di aiutarla come meglio possono con la loro esperienza e il loro sostegno morale. Ma serve di più!! Il loro intento è quello di raccogliere fondi e farli arrivare direttamente nelle mani di chi ha bisogno, senza l’intermediazione di terzi che potrebbero, direttamente o indirettamente, sottrarre somme utili ai bisognosi. Il loro progetto di aiuto è quello di creare un ponte tra L’Italia e il Nepal senza intermediazioni esterne. Da mani sicure a mani sicure. Aiutare presto e subito, con particolare attenzione per le strutture scolastiche, sociali e sanitarie.
DONA SUBITO
IBAN : IT 81 T 03599 01899 050188518837
CAUSALE: Per il Nepal
Intestazione: Lai
L’associazione, legata al Dipartimento di Filosofia e Beni culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, non ha scopo di lucro e ha tra le sue finalità la formazione, l’orientamento e la promozione culturale. L’associazione e i suoi fini sono riconosciuti dalla Regione Veneto. Referente del progetto: Prof.ssa Sonia Orazi.
Penso sia giusto riflettere su ciò che accade anche fuori casa nostra, in altre realtà; mettersi una mano sulla coscienza e pensare che, tutto sommato, nonostante la crisi economica e politica attuale, siamo molto fortunati. Rendiamoci conto che esistono tantissime popolazioni molto più povere e inermi di quelle occidentali e ricordiamoci che il bianco, il nero, il rosso o il giallo sono solo colori, ma il sole splende per tutti.
 
E concludo con una frase di Giuseppe Tucci: “Qualcuno mi ha domandato che cosa interessa a noi del Nepal. Ed io rispondo: dove c’è un uomo, uno solo, lì siamo anche noi, dove c’è memoria di un passato lì troveremo la modulazione nuova delle stesse illusioni, l’inveramento diverso, ma non discordante, degli archetipi dello spirito umano”.

 

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