Incontri e riflessioni

All'infinito

Scritto da Elisa, 5DL il 07 Giugno 2016.

All'infinito

È arrivato il primo anno di liceo. Prima verifica, prima delusione, primo amore. Forse un po’ tutti troppo occupati a pensare “cinque anni non passeranno mai” per capire che stanno già passando. Dai quattordici ai diciannove senza accorgersene, e in mezzo l’immensità di ciò che è successo, di come siamo cambiati. Irriconoscibili.

È arrivato l’ultimo anno di liceo. Ultima interrogazione, ultimo lunedì di scuola, ultimo autobus da prendere. Forse un po’ tutti troppo ansiosi per gli esami per poter ricordare, o meglio per apprezzare davvero, tutto ciò che c’è stato prima di queste ultime volte.

Ce ne stiamo andando, di nuovo. Ce ne andiamo spesso, da tanti posti: è il nostro destino, prima o sarà definitivamente. Siamo chi se ne va, purtroppo o per fortuna.
Sì, siamo chi se ne va. Ma ciò non basta, c’è qualcosa in più: siamo chi nella vita abbiamo incontrato. Che sia il professore capace di trasmettere tutta la sua passione, che sia il compagno insopportabile, che sia il supplente che ci ha seguito per poco più di alcuni mesi. Noi siamo anche loro, è inevitabile. Può essere un modo di dire impresso nella mente, una camminata che cerchiamo di imitare, un particolare accento che tanto ci piace: assimiliamo tutto. Abbiamo avuto cinque anni per farlo, seduti sul banco di scuola, con le cuffie del laboratorio alle orecchie o giocando e litigando in palestra.
Non posso non pensare che questa sia una grande responsabilità. Siamo chi nella vita abbiamo incontrato, ma nella vita ci si incontra in due, è un do ut des. Non solo siamo influenzati, ma influenziamo. Siamo fatti di ciò che gli altri ci danno e noi diamo agli altri affinché siano come sono. Si crea una rete infinita di scambi, così infinita che solo ora capisco davvero il concetto che è racchiuso in questa parola. Io do a qualcuno, ma do ciò che altri mi hanno dato e questo qualcuno darà a qualcun altro, e così via. La domanda è solo una: cosa vogliamo dare?
Siamo chi se ne va, e ce ne stiamo andando, ma nel cuore tratteniamo tutto ciò che abbiamo vissuto. Trattengo quella frase che una mattina, distrattamente, ho letto per i corridoi della scuola, scritta su una targhetta dorata: “Siamo chi se ne va e chi nella vita abbiamo incontrato”.

È arrivato l’ultimo anno di liceo. Ultima interrogazione, ultimo lunedì di scuola. Ultimo autobus da prendere.
Semplicemente, grazie.

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