A scuola di rifiuti
Scritto da Chiara, Erica e Giulia, 3DS il 25 Luglio 2010.
Ultimamente il nostro pianeta, per colpa degli sprechi e dei recenti disastri ambientali, ha sempre più bisogno d’aiuto.
Anche il nostro Istituto si è mobilitato per dare una mano, istituendo regole più rigide riguardo i rifiuti e promuovendo la raccolta differenziata.
Purtroppo però, facendo un bilancio ad anno scolastico terminato, i risultati ottenuti non erano quelli aspettati:
• Il cortile è ancora tappezzato di mozziconi di sigarette.
• Sulle finestre delle aule e sui banchi, fino all’ultimo giorno di scuola si potevano trovare resti di merende e cartacce.
• La raccolta differenziata è stata fatta con superficialità (tanto che pareva che un bidone valesse l’altro!).
Nonostante i continui rimproveri da parte dei docenti e dei collaboratori scolastici, questa situazione non è mai cambiata.
Come mai?
Anche il nostro Istituto si è mobilitato per dare una mano, istituendo regole più rigide riguardo i rifiuti e promuovendo la raccolta differenziata.
Purtroppo però, facendo un bilancio ad anno scolastico terminato, i risultati ottenuti non erano quelli aspettati:
• Il cortile è ancora tappezzato di mozziconi di sigarette.
• Sulle finestre delle aule e sui banchi, fino all’ultimo giorno di scuola si potevano trovare resti di merende e cartacce.
• La raccolta differenziata è stata fatta con superficialità (tanto che pareva che un bidone valesse l’altro!).
Nonostante i continui rimproveri da parte dei docenti e dei collaboratori scolastici, questa situazione non è mai cambiata.
Come mai?
È stata colpa degli studenti troppo pigri e disinteressati a questo problema, oppure del servizio non funzionale e poco chiaro?
Dai sondaggi che abbiamo fatto, è risultato che la maggioranza degli studenti del Marco Belli a casa fa la raccolta differenziata, visto che molti Comuni ormai hanno adottato questo sistema, e che anche a scuola molti l’hanno fatta, cercando anche di tenere pulite le loro aule.
Ma c’è stata una percentuale non così irrilevante di studenti che non l’ha attuata; alcuni per pigrizia o perché non sono interessati, altri perché non sanno dividere in modo corretto i rifiuti.
Questa parte di studenti non solo ha rovinato il lavoro fatto dagli altri, mettendo in disordine i bidoni così che risulta difficile riciclare l’immondizia, ma ha influenzato anche gli altri in maniera negativa e scoraggiato anche i più motivati a differenziare i rifiuti.
Cosa si potrebbe pensare per il prossimo anno scolastico?
Per i più disinformati si potrebbe spendere un po’ più di tempo in classe per parlare dell’ambiente e sensibilizzare gli studenti; sarebbe inoltre utile distribuire materiale che illustri chiaramente in quali bidoni gettare i rifiuti e creare cartelloni da appendere nelle classi o nei corridoi.
Perché serva a qualcosa, questo materiale dovrebbe essere chiaro, in modo che tutti lo possano consultare e dovrebbe trovarsi non in un angolo della classe dove poi verrebbe dimenticato.
Per i più svogliati, invece, chiediamo la collaborazione degli studenti rispettosi dell’ambiente: sollecitate i vostri compagni a compiere qualche sforzo in più per il bene di tutti!
Se ognuno facesse un piccolo sforzo, potremmo ottenere enormi risultati e questo sarebbe un bene non solo per il nostro pianeta, ma anche per noi studenti che meritiamo una scuola pulita, e per il nostro Istituto, perché lo Stato ha investito nelle scuole per contribuire ai costi da sostenere per la realizzazione della raccolta differenziata e dà riconoscimenti e premi alle scuole che la svolgono in modo corretto o che sostengono altri progetti a favore dell’ambiente.
Quindi, forza studenti del Marco Belli! Per il prossimo anno scolastico ci aspettiamo grossi cambiamenti!
Dai sondaggi che abbiamo fatto, è risultato che la maggioranza degli studenti del Marco Belli a casa fa la raccolta differenziata, visto che molti Comuni ormai hanno adottato questo sistema, e che anche a scuola molti l’hanno fatta, cercando anche di tenere pulite le loro aule.
Ma c’è stata una percentuale non così irrilevante di studenti che non l’ha attuata; alcuni per pigrizia o perché non sono interessati, altri perché non sanno dividere in modo corretto i rifiuti.
Questa parte di studenti non solo ha rovinato il lavoro fatto dagli altri, mettendo in disordine i bidoni così che risulta difficile riciclare l’immondizia, ma ha influenzato anche gli altri in maniera negativa e scoraggiato anche i più motivati a differenziare i rifiuti.
Cosa si potrebbe pensare per il prossimo anno scolastico?
Per i più disinformati si potrebbe spendere un po’ più di tempo in classe per parlare dell’ambiente e sensibilizzare gli studenti; sarebbe inoltre utile distribuire materiale che illustri chiaramente in quali bidoni gettare i rifiuti e creare cartelloni da appendere nelle classi o nei corridoi.
Perché serva a qualcosa, questo materiale dovrebbe essere chiaro, in modo che tutti lo possano consultare e dovrebbe trovarsi non in un angolo della classe dove poi verrebbe dimenticato.
Per i più svogliati, invece, chiediamo la collaborazione degli studenti rispettosi dell’ambiente: sollecitate i vostri compagni a compiere qualche sforzo in più per il bene di tutti!
Se ognuno facesse un piccolo sforzo, potremmo ottenere enormi risultati e questo sarebbe un bene non solo per il nostro pianeta, ma anche per noi studenti che meritiamo una scuola pulita, e per il nostro Istituto, perché lo Stato ha investito nelle scuole per contribuire ai costi da sostenere per la realizzazione della raccolta differenziata e dà riconoscimenti e premi alle scuole che la svolgono in modo corretto o che sostengono altri progetti a favore dell’ambiente.
Quindi, forza studenti del Marco Belli! Per il prossimo anno scolastico ci aspettiamo grossi cambiamenti!