A.A.A. cercasi modi efficaci per far smettere di fumare
Scritto da Silvia Moretto, 3BL il 25 Marzo 2011.
Smettere di fumare non è facile, ne sono cosciente. Tuttavia l’addizione: “Non fumare quella sigaretta!” + “Se fumi non ti parlo per tutta la sera!” + “Quante sigarette hai già fumato?” + “Sai che dai fastidio?” + “Ma non vedi che spreco di soldi!?” porta al risultato: “Sei un ragazzino ribelle”.
Se il risultato dei predicozzi e / o delle minacce è questo, statene certi: la persona in questione non smetterà mai di fumare.
Alcuni, magari un po’ a malincuore, si arrendono di fronte all’irrefrenabile desiderio di fumare una sigaretta; per altri, invece (ed è peggio!), fumare è diventata un’abitudine, la ‘normalità’. Come mangiare e dormire. Ma se analizzassimo lucidamente queste azioni scopriremmo che: mangiare serve per vivere, perché senza cibo il nostro corpo non può funzionare; dormire serve per vivere, perché senza sonno il nostro cervello non può funzionare. Elementare? Fino a qui sì.
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Ma fumare, che per molti è un’azione ‘normale’, proprio come mangiare e dormire, a che serve? La risposta non è più “elementare”, quasi scontata, come le altre. Alcuni sostengono che fumare è rilassante, altri che aiuta a sentirsi più grandi… Ciascuno dirà la sua. Di certo, però, fumare non serve alla vita come mangiare e dormire, in quanto io che non fumo vivo benissimo, anzi, probabilmente molto meglio di chi fuma.
“Il fumo uccide” è scritto su tutti i pacchetti di sigarette aperti ogni giorno da migliaia di ragazzi. Credo – ahimè - che questa frase non venga più letta da nessuno. Invisibile. Trasparente.
Ormai si sa che il tabacco fa male; lo sanno sicuramente tutte le persone che fumano. Eppure, informatissime sugli effetti negativi per l’organismo, queste, imperterrite, continuano a fumare. Sono masochiste? Anche se non si vedono i danni immediati, il fumo fa male alla salute ed è scientificamente provato e documentato. Da anni si fanno campagne a scuola e in tivù, con i risultati (praticamente inesistenti) che sono sotto i nostri occhi e dentro il nostro naso.
Che fare, allora, per smettere o per far smettere di fumare? Si può stressare una persona fino a sfinirla, fino a farci rendere ai suoi occhi insopportabili, ma questo non serve a nulla, perché è dalla persona stessa che deve partire la volontà di abbandonare quell’oggetto dannoso, ed è il “fumatore di oggi” che deve iniziare un percorso che lo porti a diventare un orgoglioso “ex – fumatore”, convinto che è possibile vivere felici anche senza sigaretta. Questa vita è possibile, esiste! Io, come molte altre persone, ne sono la prova.
Una buona motivazione per smettere, se la salute evidentemente non è ritenuta così importante da dissuadere i fumatori, sono i soldi che si potrebbero risparmiare non recandosi in tabacchino per acquistare il pacchetto quotidiano. Avere un gruzzoletto da parte per concedersi qualche sfizio (sano), soddisfatti per non aver letteralmente “fatto andare in fumo” delle banconote credo possa essere un buon motivo su cui riflettere.
Il primo punto, quindi, è scritto. E’ qui: nero su bianco. Io però ho bisogno di molti altri motivi convincenti per far spegnere l’ULTIMA SIGARETTA alle persone a cui tengo veramente…