Incontri e riflessioni

Il sentiero della vita

Scritto da Laura il 29 Marzo 2010.

Cara Chiara,
sono avvolta nel mio sacco a pelo, dopo questa lunga giornata di cammino e penso a te che sei rimasta a casa.
    Sono partita stamattina con tutti gli altri del gruppo. Abbiamo intrapreso un sentiero innevato che saliva lungo il dorso della montagna e dopo pochi minuti abbiamo smesso di parlare, perché il dislivello della salita è aumentato e la pendenza era così forte da togliere il fiato.


    La fatica di camminare con uno zaino in spalla è inspiegabile. Ti svuota dentro. D’altronde lo sai bene. Tu che l’hai affrontata con noi per tanti anni, la conosci quella sensazione di affaticamento fisico che però ti mette davanti la tua vita: lassù, quando non hai fiato per respirare, ti sembra che, più dello zaino, siano i tuoi vissuti a pesare: le parole che non hai avuto il coraggio di dire a qualcuno o le azioni che avresti preferito non fare…
    Emergono le fatiche della vita quotidiana, quelle che ognuno è costretto ad affrontare ed è lì che ti domandi perché ogni mattina ti ostini ad alzarti; e ti chiedi perché, anche se consapevole della fatica da compiere per arrivare in cima, ancora una volta ti trovi in montagna a camminare.
    La risposta era lì, davanti ai miei occhi: la vetta di quel monte, la meta, l’obiettivo da raggiungere.
    È QUELLO che ti fa muovere: la fatica, di qualsiasi natura, è giustificata se hai in mente ciò che essa ti permette di raggiungere.
Siamo in grado di affrontarla e sopportarla se otteniamo un risultato, se alla fine c’è qualcosa che ci gratifica. Nel momento in cui si raggiunge quell’ obiettivo, anche la più dura delle fatiche sembra di colpo svanire e la gioia è superiore ad ogni ostacolo, ad ogni sofferenza incontrata.
    Lo è stato anche per me, oggi, quando, dopo ore di cammino, ho posato a terra quello zaino. È come se la fatica, in quel momento, fosse di colpo svanita.
Il panorama che mi si è presentato di fronte cancellava perfino il male ai piedi…
    La vita è un po’ come tanti sentieri: percorrerli costa fatica. Ma non ci si deve lasciar scoraggiare da essa, lungo la strada, anzi: bisogna avere sempre ben presente l’obiettivo e camminare guardandosi intorno, osservando il panorama, accorgendoci di chi cammina accanto a noi, di coloro che ci aiutano a sopportare le nostre fatiche, ma essere allo stesso tempo disponibili ad accollarci un po’ delle loro, perché la parte più bella, -lo so, ti sembrerà strano- è proprio la salita.
    La fatica ci pesa, ma è parte del significato di quello che facciamo, di quello che viviamo; i nostri obiettivi sono ‘grandi’ proprio perché difficili da raggiungere; hanno una profonda importanza, perché il percorso per conquistarli è assai arduo. Se, al contrario, tutto fosse semplice, perderebbero il loro fascino.
    Oggi mi sei mancata. Quella fatica mi è sembrata più dura, senza te al mio fianco. Avrei voluto condividere questi momenti: sono certa che sarebbe stato tutto ancora più bello. Sono sicura che alla prossima occasione sarai al mio fianco, come nel passato e per tante volte ancora.

 

Con immenso affetto,

Laura, 5as

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