Incontri e riflessioni

Maratona solidale per Andrea: ringraziamenti

Scritto da Verri Davide il 05 Febbraio 2016.

Portogruaro, lì 2 febbraio 2016
A tutti gli Istituti

Come si evince dalle fotocopie appese all’entrata del Vostro Istituto e dalle note informative che vi pervengono, la somma raccolta è davvero notevole! In tutto siamo riusciti a raccogliere ben € 12.430,32.
Il ricavato è stato così distribuito: € 8.000,00 sono stati devoluti a favore del Centro di Riferimento Oncologico (CRO) di Aviano, per la ricerca scientifica destinata all’area giovani; i restanti € 4.430,32 alla Via di Natale, che è una associazione che si occupa di ospitare i parenti delle persone ricoverate che provengono da lontano.
Nessuno di noi si aspettava di riuscire a raccogliere in un tempo così breve (due giorni) una tale somma, e non ho parole per ringraziare coloro che in qualche modo hanno contribuito.
Quello che abbiamo fatto è una vera e propria maratona solidale. Ho provato ad immedesimarmi un Andrea e sono sicuro che lui avrebbe fatto lo stesso per un altro di noi e credo che anche lui, che ora ci sta guardando, sia veramente felice ed orgoglioso di tutto ciò che abbiamo fatto.

Grazie infinitamente. Verri Davide.

Scaricate le ricevute dei versamenti eseguiti: CROVia di Natale

Fattore "o tutto, o niente"

Scritto da Nada Fanotto, 3DL il 05 Gennaio 2016.

Fattore

Quando, durante una calda mattina di maggio, dall’ultimo banco dell’ultima fila a destra, la timida Nada mi ha comunicato che era in procinto di partire per la Cina con Intercultura, in un primo momento ho pensato di non aver compreso bene…Sì perché lasciare famiglia, scuola e amici, a soli quindici anni e mezzo, per recarsi dall’altra parte del mondo mi sembrava un’impresa davvero titanica…

Ma così è stato: dopo aver sbaragliato moltissimi concorrenti (ma quanti sono gli studenti italiani così coraggiosi???) e superato ardue ed impegnative selezioni, Nada Fanotto dell’attuale 3DL, e dell’allora 2DL, ha vinto un viaggio studio di un anno con destinazione Shanghai-Cina.

La "mia" Siberia

Scritto da Giulia Bozza il 27 Dicembre 2015.

La

Quando mi iscrissi all'università e decisi di intraprendere lo scosceso sentiero della lingua russa, non avrei mai immaginato che solo un paio di anni dopo mi sarei ritrovata all'aeroporto, con una valigia di venti chili a fianco e un biglietto diretto a Tomsk, in Siberia. Maglioni di lana, collant, calzettoni pesanti, un quaderno e una penna, il notebook e tanta, tanta paura, ecco cosa mi sono portata fin quaggiù.

Uno dice "Siberia" e pensa, non in ordine di importanza, a: freddo, tanto freddo; boschi; case di legno; orsi e lupi; neve; ancora freddo. Ma che ci vai a fare là, mi chiedevano, che razza di gente potrai mai trovare? E io non potevo che sorridere imbarazzata, forse se aveste letto anche voi La sonata a Kreutzer o La mite, mi capireste. O forse no, preferireste ugualmente pensare che un Erasmus a Barcellona sia più interessante - e chi lo sa, magari è così - e che io me ne sono andata a congelarmi gli alluci per una nemmeno tanto velata tendenza masochista. Ma avrei voluto accompagnarvi tutti alla serata alla quale mi portarono un paio di settimane fa, durante la quale degli studenti declamarono delle poesie di Esenin; nemmeno io capii - come non capireste voi - ma il suono di quei versi era talmente bello che qualcosa di me li comprese senza bisogno di aprire il vocabolario. Vi sareste innamorati, ne sono certa, e non mi avreste domandato ancora il motivo che mi spinge in questa cittadina di mezzo milione di abitanti poco più a nord di Novosibirsk.

Devo... o voglio?

Scritto da Michele Grotto il 21 Dicembre 2015.

Devo... o voglio?

" Alle casse ci sono interminabili code di automi grigi orgogliosi di tenere fra le braccia pacchetti colorati. Almeno penso siano orgogliosi, perché in realtà i loro volti sono appiattiti e i loro atteggiamenti anaffettivi. Nell'aria si può toccare con mano l'imbarazzante paura di arrivare al fatidico giorno e non aver comprato tutti i regali. Automi succubi di una tradizione atavica, inermi.
Gli automi grigi, visivamente stanchi a causa della stremante corsa per accaparrarsi i regali meno brutti, passata la cassa, si precipitano alla macchina. "Chi me l'ha fatto fare?" - pensano. Anzi, proprio non pensano: sono troppo stanchi per farlo.
Eppure ogni anno ci ricascano e partecipano nuovamente a questa maratona dalla fama internazionale.

Atentado en París del 13 de noviembre de 2015

Scritto da Elisa Pernumian, 5DL il 23 Novembre 2015.

Atentado en París del 13 de noviembre de 2015

7 de Enero. Lo terroristas atacan la sede del periódico satírico de Charlie Hebdo en París:
el balance es de 12 muertos y 11 heridos. La causa? Probablemente algunos dibujos considerados ofensivos por los extremistas islámicos.

13 de Noviembre. Es pánico general por causa de diferentes ataques casi contemporáneos en la capital francesa. Esta vez los lugares golpeados son un restaurante, unos bares, un teatro y la zona alrededor del estadio. Las víctimas son muchas, casi 130 muertos y 300 heridos.
La causa? Todavía no está clara, hay sólo hipótesis.

Uno sguardo nella realtà

Scritto da Simone Senes, ex-allievo il 23 Novembre 2015.

Uno sguardo nella realtà

"Non c'è costrizione nella religione. La retta via ben si distingue dall'errore. Chi dunque rifiuta l'idolo [il male] e crede in Allah, si aggrappa all'impugnatura più solida senza rischio di cedimenti. Allah è audiente, sapiente" (Sura 2: 256).
Questo versetto del Corano afferma che non si può costringere nessuno a cambiare la propria religione. L'Islam è una religione di pace, di misericordia, e non consente il terrorismo. Il profeta Maometto diceva che "i primi casi ad essere giudicati nel giorno del giudizio saranno quelli di spargimento di sangue" E il Corano afferma che i musulmani non dovrebbero litigare con gli ebrei e con i cristiani, ma invitarli ad abbracciare l'Islam.

Chissà che l'amore ci salvi di nuovo

Scritto da Tommaso Fagotto il 18 Novembre 2015.

Chissà che l'amore ci salvi di nuovo

Il giubbotto che avevo era troppo leggero e combattevo per non battere i denti. Ci siamo seduti fuori, ho ordinato un fernet branca, Ludovico un amaro del capo. Cerco l'accendino, lo trovo, tiro fuori una sigaretta, l'accendo. Parlo.
- tu almeno sei felice - mi dice Ludovico.
- non è vero - rispondo
- sì, hai la morosa
- sì, ma non me la dà - dico io
- almeno sai già cosa fare il prossimo anno
- è vero - dico - ma mica sono felice.
Ordiniamo un altro amaro. Accendo un'altra sigaretta. Parliamo di ragazze, al solito, facciamo un nome e lo buttiamo giù con un sorso. Questa sì, questa no, questa... fa male. Poi, ordiniamo un altro amaro. Ci congediamo, e torno a casa. Accendo la TV e sento che c'è stato un attentato a Parigi, seguo l'accaduto su Sky tg24, ma probabilmente mi addormento.
Ora ci sono due uomini seduti al bar, anzi, a guardarli bene sembriamo proprio io e Ludovico. Siamo belli visti da fuori, penso, ed ecco che esce la solita barista bella come la morte, ci porta da bere, ci sorride, ci sorride, ci sorride e ci guarda morire assieme ad altri dieci, venti, sessanta la prima conta, centoventisette il definitivo.

La fine dell'odio sembra sempre più lontana

Scritto da Mattia Calvi, ex-allievo il 15 Novembre 2015.

L'odio non ha religione. Ci insegnano fin da bambini che il cristianesimo è amore, ci insegnano ad amare il prossimo, ma proprio quando questo sembra essere ciò di cui c'è più bisogno, non si vede. Silente a qualunque chiamata, l'amore resta nascosto accanto alla fratellanza. Non esiste più il buono e il cattivo, ora esistono solo "cristiani ed occidente" e "musulmani e medio oriente": gruppi opposti, fazioni. Dalle crociate ad oggi, le battaglie in nome di divinità e pace non hanno tregua, senza nemmeno per un secondo chiedersi se è la cosa giusta, se c'è un'altra via. "O noi o loro". Sembra che quest'idea sia sempre più diffusa.

Persone

Scritto da una persona il 14 Novembre 2015.

Notizia di pochi minuti fa. Un treno nei pressi di Salisburgo è deragliato. Ci sono già dei morti. Ovvio: quelli di ieri sera non bastavano.
Che sia solo una coincidenza (un'orrenda coincidenza)? Probabile.
Il fatto è che troppe persone stanno perdendo la loro vita e troppe volte questo succede perché non si è preparati. Ci sono stati chiari avvertimenti, avevano detto che avrebbero attaccato la Francia, ma come sempre l'indifferenza e il menefreghismo prendono il sopravvento.
''Ehi, hai sentito le minacce che hanno fatto?''
''Minacce? Quali minacce?''
''Dai, quelle che fanno sempre quelli lì dell'ISIS''
''Ah, ma cosa vuoi che sia... tanto non attaccheranno sicuramente noi''
Poi ci si sveglia una mattina, si accende la tv e ... e il disastro è già avvenuto.

Insieme da Papa Francesco

Scritto da La Falca il 12 Ottobre 2015.

Insieme da Papa Francesco

2 ottobre 2015: le 6:45. L’emozione è a mille. Pordenone, Conegliano, Treviso, Mestre, Padova, Bologna, Firenze, e poi, finalmente, alle tredici, ROMA. Roma, con la felicità che ti insegue. Anche se è la quinta volta che ci torno, questa volta Roma mi sembra speciale.
Pomeriggio libero, giro per la città, musei, piazze, sculture, fontane, poi cena con tutto il gruppo. Sì, con tutto il gruppo, perché siamo il gruppo del Banco Alimentare. Gli stessi che l’anno scorso hanno proposto a voi alunni delle scuole superiori di Portogruaro, ed anche a voi del "Belli", di partecipare alla Colletta Alimentare. Siamo a Roma anche grazie a voi, in un certo senso, perché siamo come una grande famiglia. In 100 dal Friuli e dal Veneto, assieme per questa grande “avventura”: il giorno successivo era prevista un’udienza con Papa Francesco, che ha accettato la richiesta di incontrare noi volontari: 15000 domande, ma solo in 7860 sono potuti entrare, e io ero tra questi fortunati. Ero col mio “capo area”, il papà e altre novantasette persone tutte accomunate dallo stesso desiderio di aiutare i più bisognosi.

... 1000 giorni

Scritto da Massimo Bozza il 16 Settembre 2015.

"Buonasera prof, ho scritto questo piccolo pensiero, un piccolo flusso di coscienza ripensando ai 5 anni appena trascorsi :)

Sarà strano non sedersi più tra quei banchi, non svegliarsi più alle 7 di mattina, non fare più le corse per l’ultimo banco. Oggi Alessia non mi scriverà il solito messaggio di inizio scuola: “ massi, mi aspetti fuori che saliamo insieme?” Probabilmente alcuni dei miei compagni di classe non li rivedrò più se non tra qualche anno a qualche cena di classe. Cinque anni sono circa 1825 giorni; di questi 1825, 1000 li ho passati a scuola: 1000 giorni in cui ho conosciuto la mia migliore amica, ho imparato ad accettare le delusioni amorose (Dante docet).

Cura o rispetto del corpo?

Scritto da Ester, 4BU il 13 Giugno 2015.

Sin dalla nascita, ciascun individuo viene educato alla cura del proprio organismo, con lo scopo di garantire a quest'ultimo uno stato di benessere non solo fisico, ma anche psicologico.
Ogni persona necessita di conoscere il proprio corpo e le funzioni delle singole membra che lo compongono. Sono i genitori ad avere questo importante compito ed il modo in cui un bambino sarà abituato a considerare la propria fisicità rispecchierà, in gran parte, la visione degli adulti che lo circondano.

Viaggio ad Hastings

Scritto da Studenti di 2CL e 2DL il 17 Maggio 2015.

Viaggio ad Hastings

Seaside town

We went to the airport together
We thought the trip would last forever
Although our adventure had just begun
We knew we would have a lot of fun.

Hello Hastings, here we come
Visiting the town was fun
We saw the pier, it was so sad
Destroyed by fire, it made us mad.

Today we went to Eastbourne pier
Where the sound of the waves we could hear
At Beachy Head, we felt we were dreaming
The cliffs were high and the sea was gleaming.

We saw a caste made of stones
But inside there were no bones
At Smugglers Cave it was so scary
The darkness there made us all so wary.

Questa bella poesia in lingua inglese è stata composta dagli allievi di 2CL (Boz Serena, Dal Pizzol Carrie Asia, Gabbana Francesca, Rossi Chiarasole, Spagnoli Serena) e di 2DL (Calzavara Mariesol, Mauro Isabel, Zerbin Asia) durante lo stage ad Hastings, Gran Bretagna, nell’aprile scorso. prof.ssa M.R.Bellomo

Mai smesso del tutto

Scritto da Tommaso il 17 Maggio 2015.

Mai smesso del tutto

perderò un altro ultimo treno
porgendoti l'ultimo fiore
purtroppo sono in ritardo
e smetterò di cantarmi bugie

e brucerò tutti i miei scritti

non c'è spalla a cui possa appoggiarmi
metodo che aiuti a studiare
caramella che mi faccia star meglio
perderò un altro ultimo treno

aggiungo la delusione alla lista

e non c'è sbronza che la possa curare
o preghiera che allievi nell'anima
moritura e pungente (soprattutto la sera)
l'escludere dinnanzi alla morte
l'uomo e le sue dignità
ho il diritto di sapere che muoio

ho il diritto di sapere che muoio

e stare in piedi
con le mani in tasca
in silenzio
nei cimiteri
a guardarti inciampare
e mentre cadi si solleva la gonna

mi chiedo perchè
fra tutte ste tombe
e tutti sti fiori

io mi ostini a guardarti il culetto

e mi chiedo perchè, vedi
qui giaccia mio nonno sepolto
dopotutto i miei nodi
vengono al pettine
ci girano intorno
a farne su un cappio

lo sciolgo, con noncuranza
sapessi a me, sapere che muoio
che mi annoio,
sapere il sapore del sale
dell'inutilità, dell'ignoranza
di una vita tranquilla, magari...
di una spiccata caratterizzante lentezza

l'inquietudine, il rifiuto, la fuga
la noia, dattiloscritta,
nei lumi, i pozzi, gli strali,
nei fiori, le fabbriche, i muri
nei bar, alle feste, per terra

il mio ramo spezzato il mio fiorellino sbocciato
dammi la mano, ti sei sbucciata il ginocchio

“e così
fredda”
ti dissi
e subito pensai questa poesia

Tommaso Fagotto

Il primo

Scritto da Alberto Pisano il 17 Maggio 2015.

Il primo

Magre le nuvole non reggono
il fendente del sole nuovo

abbacinato fuori casa
melliflue le narici tendono

occhielli gialli corone bianche
sul giardino intenso s'aprono

scheletrici i rami accolgono
languide generazioni fresche di colori

mentre gli occhi brulicanti stillano
si leva dalla tasca il velo bianco

Soffia forte il naso
Onde sugli scogli fragorose
Sugli scogli infrante

È tornata.

Alberto Pisano

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